IL RACCONTO DI UN’ESPERIENZA

Il testo-contributo, per https://www.ateatro.it , al progetto “Percorsi nomadi. Incontri e pratiche sulla ricerca teatrale nel XXI secolo”:

Arriviamo entrambi, pur se con competenze e pratiche di lavoro differenti – grafica (Vittoria), drammaturgo e operatore sociale (Tommaso) – da un’esperienza comune: oltre che come compagni di vita, quella di aver collaborato per un periodo all’interno di Macao, spazio culturale occupato a Milano presso l’ex-Borsa del Macello (sgomberato nel 2021). Tra i progetti realizzati, avevamo creato Fare spazio con l’idea di accogliere nell’ex-Macello, i cui ambienti per loro natura non erano convenzionalmente teatrali, compagnie interessate a condividere il proprio lavoro al di là della semplice programmazione degli spettacoli; e costruire insieme dei momenti di confronto, in cui linee di ricerca artistica, questioni produttive e altri elementi ancora, costitutivi della vita di un gruppo artistico, potessero essere squadernati e aperti alla relazione con la cittadinanza.
In questo contesto avevamo realizzato un incontro con quello che allora era il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, primo passo di un itinerario che si è poi articolato nel tempo, in un processo di continuo scambio e ospitalità reciproche (che dopo una lunga pausa è poi ripreso in altre forme e in altro contesto in quest’ultimo anno e mezzo).
Ma torniamo all’inizio.

A maggio 2014 avevamo ospitato lo spettacolo di uno dei due gruppi del Workcenter, l’Open Program guidato da Mario Biagini, con cui successivamente si sarebbe realizzato il primo passo del progetto NowHere residenze attive: dieci giorni di spettacoli, workshop, tavola rotonda e proiezioni che hanno coinvolto non solo lo spazio fisico di Macao ma anche altre realtà culturali della città, come il Cinema Beltrade per la proiezione di Action in Aya Irini.
Tutto questo è stato successivamente documentato nella pubblicazione NowHere residenze attive. L’Open Program del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards a Macao (Sensibili alle Foglie), libro di non semplice gestazione, ma che nel tempo si è arricchito di materiali e interventi (compreso quello di Oliviero Ponte di Pino che ora ci ospita in Ateatro).

The Living Room, Focused Research Team in Art as Vehicle, regia di Thomas Richards, Macao (Milano), 2014

Nel luglio 2014 era stata la volta dell’incontro con l’altro gruppo del Workcenter, Focused Research Team in Art as Vehicle, guidato da Thomas Richards, che eravamo andati a conoscere a Le Vallicelle e che aveva poi portato a Macao The Living Room.
E’ interessante riportare oggi nel contesto di Percorsi nomadi alcuni aspetti delle modalità produttive e di collaborazione messe in atto, senza nessuna pretesa di tirare delle conclusioni.
Ci fa piacere raccontare come quest’articolata esperienza sia stata una forma di coproduzione artistica – non disponendo di fondi né volendo intraprendere le impervie e lunghe strade dei bandi – realizzata attraverso crowdfunding, pratiche di autogestione e condivisione di spazi, di strumenti, di conoscenze e competenze; ma anche della cura degli ambienti e del cibo da portare in tavola, così come di chiacchiere e momenti di festa insieme. Lavoro-vita-arte, intrecciati in una casa comune.
E ci fa piacere ricordare, durante tutto questo, il coinvolgimento dei membri del Workcenter a tutti i livelli, in una collaborazione reciproca, lontana dalla logica dell’uso e rapido consumo, ricevendo la netta sensazione che ciò fosse da loro considerato come facente parte del lavoro di ogni giorno. Ciò si rifletteva con evidenza, sotto gli occhi di tutti, anche nel loro fare prettamente artistico: durante gli spettacoli, gli artisti non venivano solo percepiti come attori “in scena”, ma soprattutto come esseri umani in un posto reale, con un’azione in connessione con il luogo e con gli spettatori; appariva la possibilità che mondi differenti – per inclinazioni, esperienze e obiettivi – si parlassero.
Non vogliamo certo sostenere che questa sia l’unica modalità possibile. Al tempo stesso, crediamo che le necessità della ricerca non possano sempre venire in secondo piano ed essere sottomesse a lungaggini burocratiche, nei cui meandri si può facilmente smarrire il senso e l’orientamento del fare artistico e culturale.
Quello che nel concreto possiamo testimoniare, è che siamo riusciti a realizzare questo progetto anche per cercare nella pratica una risposta a una domanda: avevamo visto a Pontedera One Breath Left: The Preposterous Theatrum Interioris Show, opera per cui nel 2001 il Workcenter era venuto al Piccolo Teatro di Milano a ritirare il Premio Ubu, ne eravamo rimasti molto colpiti; e ci chiedevamo come mai quest’opera – come del resto gli altri lavori del Workcenter – non riuscisse ad approdare a Milano, città del teatro.
Così, quando ci siamo trovati a Macao, abbiamo pensato che questa sarebbe stata un’azione politica: portare a Milano il lavoro di un gruppo storico della ricerca che, inspiegabilmente, qui non arrivava nemmeno dopo aver vinto un prestigioso premio. Ci siamo detti che, se un teatro ufficiale milanese non apriva le porte a questo lavoro, allora lo avrebbe fatto un luogo culturale occupato aperto alla città. Così è stato: e in molti sono venuti – di ambienti teatrali e no – a ritrovare il lavoro del Workcenter dopo averlo già incontrato altrove, o a scoprirlo per la prima volta.
Quell’esperienza è stata per noi anche un grande laboratorio intergenerazionale: non solo in riferimento ai frequentatori con cui si entrava in relazione, ma anche relativamente ai componenti dei vari gruppi di lavoro attivi negli spazi dell’ex-Macello. Prendendo a esempio questo specifico progetto, se teniamo conto di tutti coloro che hanno contribuito a vari livelli – dall’impegno più massiccio e continuativo all’aiuto sporadico, alla semplice partecipazione ai momenti conviviali – la fascia di età era estremamente ampia: dai giovanissimi, per arrivare alla generazione di chi poteva raccontare di aver visto dal vivo, nella Milano degli anni Settanta, Apocalypsis cum figuris, l’ultimo spettacolo di Grotowski, prima ancora della nascita del Workcenter.
Dunque, quella che qui raccontiamo è stata un’esperienza articolata, e in alcuni casi anche molto complessa, che ha piantato radici profonde – forse più di quanto noi stessi immaginavamo –, tant’è che ha trovato poi il modo di prolungarsi nell’oggi.
Verso la fine del 2018, successivamente ad aver frequentato uno dei mastercourse con il Workcenter a Pontedera, è nato il desiderio di provare a dare nuova linfa a quell’incontro; e far tornare a Milano – ormai fuori dall’esperienza di Macao –, se non tutto il team guidato da Thomas Richards, almeno qualcuno dei componenti.
Contattiamo così Jessica Losilla-Hebrail (assistente di Thomas Richards), che si rende disponibile con un suo collega di allora, Guilherme Kirchheim, e organizziamo insieme ad Afra Crudo un workshop in una sala del Leoncavallo (spazio occupato milanese la cui vecchia sede ha visto passare e formarsi teatranti come Danio Manfredini o Cesar Brie).
Da questo passo, l’idea del successivo… Riusciamo a progettare un altro workshop solo nel 2020… anno ben impresso nella memoria di ognuno… e, a causa della pandemia, ci vediamo costretti ad annullarlo.
Accade però qualcosa di imprevisto: molti tra gli interessati decidono di lasciare depositate le loro iscrizioni. È una dichiarazione di fiducia che ci dà la forza per credere ancora di più nell’iniziativa.
E così, nel giugno 2022, viene finalmente realizzato il workshop Il canto vivo con Jessica Losilla-Hebrail – accompagnata questa volta da Hyun Ju Baek – che era stato sospeso.
Da lì al desiderio di dar corpo a qualcosa di continuativo, il passo è breve: non vogliamo correre il rischio di cadere nella trappola del “seminarismo” fine a se stesso. Nel tempo si disegna con Jessica un percorso che diventa esperienza personale e artistica, laboratorio in cui sviluppare con una certa continuità le proposte creative dei partecipanti – non necessariamente con una formazione teatrale, ma spinti da una evidente necessità –, parecchi dei quali continuano a tornare.

Il canto vivo / Living Song, workshop di Jessica Losilla-Hebrail, Milano 2024, in collaborazione con zeroteatro

Da quel giugno a oggi abbiamo così realizzato dieci workshop.
Riguardare oggi il video di The Living Room girato nel salone di Macao nel 2014 (https://www.youtube.com/watch?v=abvov7z5W6c&t=303s); ritrovare, tra i visi degli spettatori, quelli di persone che ora seguono i workshop condotti da Jessica e Hyun Ju (membri oggi di Theatre No Theatre guidato da Thomas Richards)… ci ripaga profondamente di un lavoro avvenuto in maniera nomade e sotterranea, in cui vanno di pari passo il desiderio di diffonderlo e di proteggerlo.
Tutto questo ci interroga sulla necessità – quella dell’attore, dello spettatore, e di chi viaggia tra questi due luoghi della ricerca – dell’esperienza creativa come pratica vitale.

La stessa necessità che – pur non essendo noi né organizzatori né teorici – ci spinge a proseguire questo cammino, e a farlo con cura. Ci tornano alla mente le parole che Renata M. Molinari ci aveva dedicato nella tavola rotonda realizzata in seno alla residenza dell’ormai lontano 2014:

“Credo che la questione che si pongono le persone che ho ringraziato prima, è come essere non dilettanti senza essere nel mercato dei professionisti… come avere “credibilità” e “competenza”, come appunto diceva Grotowski: riuscire a realizzare dei fatti compiuti che nessuno può negare […].”
(il testo integrale dell’intervento di Renata M. Molinari, dal titolo “Una possibile, misteriosa continuità”, è riportato nel libro prima citato).

Ecco, questo volevamo raccontare, sperando che ciò possa risultare utile e parlare in qualche modo a chi, da un punto di vista teorico tecnico e produttivo, è senz’altro più attrezzato di noi.
Ringraziamo per l’invito a produrre il nostro contributo, per le possibilità di incontro, scambio e confronto che un approccio “nomade” tiene aperte, e per le evidenti assonanze con il viaggio fin qui intrapreso.

zeroteatro è una piccola associazione culturale che si è occupata di sostenere e collaborare alla realizzazione di progetti apparentemente impossibili, con modalità e tempi fuori da logiche meramente produttive e di mercato. –> la pagina con alcune delle iniziative realizzate e cose che ci piacciono

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IL RIVOLUZIONARIO ERRANTE. Vite, utopie e fallimenti di Nikolaj Sudzilovskij

A Milano, Teatro Litta, sala Cavallerizza, 20-25 febbraio.

A Torino, San Pietro in Vincoli Zona Teatro, 10-12 maggio.

A Castrovillari, Festival Primavera dei Teatri, 2 giugno.

Nel silenzio di un paesaggio tropicale, finalmente solo, un uomo nel suo elegante completo di lino chiaro, colto nel momento di concedersi una tregua e fare i conti con se stesso: è la figura ancora pressoché sconosciuta di Nikolaj Sudzilovskij, medico e rivoluzionario, protagonista di molte battaglie, spesso donchisciottesche, intraprese in quattro continenti. In che anno siamo? Il tempo sembra non esistere in questo luogo in cui, contrappuntate e sollecitate dall’inseparabile pappagallo Polly che si è portato dalle Hawaii, vediamo l’alternarsi delle sue sfaccettate personalità: l’uomo di medicina che oggi definiremmo “democratico”, il politico poco avvezzo a forme di compromesso, il poeta, il filosofo… tutte intente a rievocare eventi, desideri, visioni e fallimenti che spingono il protagonista verso un ulteriore interrogarsi, ma non certo ad abbandonare la visione utopica che lo ha guidato fin qua. E dicendo forse, tra sé e sé, “ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio” (Samuel Beckett).

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IL CANTO VIVO a Milano

Jessica Losilla-Hébrail (assistente di Thomas Richards prima nel Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, ora Theatre No Theatre), condurrà a Milano la decima edizione del workshop “Il canto vivo”, dal 26 al 28 gennaio 2024 (venerdì h 18-21, sabato h 11-17, domenica h 10-16).

Per ulteriori informazioni e iscrizioni:
zeroteatro@gmail.com #ZER0TEATR0

Attraverso un lavoro sulla relazione tra precisione e organicità, il workshop punterà a dissotterrare le potenzialità creative di ogni partecipante, concentrandosi su azione, movimento, ritmo, canto e sulla voce vivente. Passo dopo passo, i partecipanti saranno guidati da Jessica Losilla-Hébrail in una particolare esperienza dell’intreccio fra voce, impulso e azione, che è stato al centro delle ricerche del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards per più di trent’anni e che ora continua con Theatre no Theatre (https://www.theatrenotheatre.com/https://www.facebook.com/theatrenotheatre).
L’esplorazione si svolgerà lungo due direttrici. In primo luogo verrà proposto un lavoro pratico basato su canti provenienti dalla tradizione afro-caraibica e africana, che consentirà di esplorare l’impatto che determinate qualità vibratorie, ritmiche e melodiche possono avere sulla persona che canta. In secondo luogo, i partecipanti saranno invitati a lavorare su canti e/o testi che loro stessi avranno portato all’incontro, per investigarne la natura, cercare una specifica linea viva che questi materiali potrebbero rivelare e il loro potenziale come strumenti creativi.


26, 27 and 28 January 2024, Milan, Italy
For information, please write to: zeroteatro@gmail.com

LIVING SONG

This workshop in Milan is the tenth in a cycle of workshops that Jessica Losilla-Hébrail has conducted since June 2022 in Milan. The Workshop is open to anyone wishing to deepen a practical work on singing. Through the relationship between precision and organicity, the workshop will strive to unearth the creative potential of each participant focusing on action, singing and the living voice. As in some traditions, such work on song and action is accompanied by an approach to the interiority of the human being and its potentialities. Step by step, participants will be guided by Jessica Losilla-Hébrail in a particular experience of interweaving impulse, voice and action. Fundamentally, the exploration will take place along two lines. Firstly, sessions of work on songs coming from Afro-Caribbean and African traditions will be held. These sessions contain an approach to voice, impulse and action that has been at the heart of Richards’ research for more than thirty-five years, a working process in which the work on song explores the potential impact that the vibrational, rhythmic and melodic qualities of a given song can have on the doing person. Secondly, participants will be invited to bring one or more songs and/or texts, to investigate their nature, look for a specific living line that these materials could reveal and their potential as creative tools.

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CONTEST. PAROLE IN CORSA PER HASSIBA BOULMERKA

CONTEST. PAROLE IN CORSA PER HASSIBA BOULMERKA

Testo: Tommaso Urselli

regia: Massimiliano Speziani

con: Marco Ciccullo, Enrico Ravano, Edoardo Rivoira

in collaborazione con Oderstrasse

aiuto regia: Cornelia Miceli

audio e luci: Giovanni Tammaro

disegni live: Massimiliano Speziani

Centro Asteria, Milano, 19 maggio h 10 (scuole) e h 19.30. https://www.centroasteria.it/spettacoli-teatrali-scatti…/

Tre buffi amici con velleità autoriali indotti, al fine di partecipare ad un contest letterario, a documentarsi sulla figura di Hassiba Boulmerka della quale in realtà sanno ben poco, dovranno man mano anche confrontarsi con i temi che la sua vicenda porta con sé; e dunque fare i conti con i propri pregiudizi e luoghi comuni di cui sono – e siamo tutti – impregnati. E’ così che si lasciano pian piano coinvolgere e appassionare dalla storia di un’altra gara, sportivamente ed umanamente straordinaria, senza tempo.

Liberazione femminile e parità di genere. E’ semplice parlarne oggi, nel nostro paese. Ma la storia di Hassiba Boulmerka, mezzofondista algerina, ci permette di rileggere questi due concetti in modo diverso. Nel 1991, a Tokyo, si giocano i Campionati Mondiali di atletica e la Boulmerka vince il primo titolo mondiale della storia dell’atletica femminile africana. Salendo sul podio, Hassiba diventa al contempo il nemico numero uno dei fondamentalisti islamici e il simbolo delle donne arabe che intendono lottare contro le discriminazioni che sono costrette a subire. La storia di Hassiba Boulmerka scorre in direzione opposta rispetto a quella della sua Algeria: mentre il governo impone leggi sempre più restrittive alle donne, Hassiba sceglie di continuare a rivendicare la sua libertà. Costretta a scappare dopo aver ricevuto minacce di morte dai suoi connazionali, la mezzofondista continua ad allenarsi con un solo obiettivo: portare comunque alta la bandiera del suo paese. Sarà così che scriverà una delle pagine più belle della storia dell’atletica femminile mondiale.

 

 

 

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IL CANTO VIVO ad Ameno

Jessica Losilla-Hébrail (assistente di Thomas Richards prima nel Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, ora Theatre No Theatre), condurrà in una chiesetta sconsacrata di fine ‘600 a Pecorino, frazione di Ameno (Novara) circondata da boschi nei pressi del Lago d’Orta, l’edizione di settembre de “Il canto vivo”. Ulteriori informazioni :

https://www.facebook.com/events/104241376073477/?ref=newsfeed

LIVING SONG

This intensive workshop in Ameno is the eighth in a cycle of workshops that Jessica Losilla-Hébrail has conducted since June 2022 in Milan. The Workshop is open to anyone wishing to deepen a practical work on singing. Through the relationship between precision and organicity, the workshop will strive to unearth the creative potential of each participant focusing on action, singing and the living voice. As in some traditions, such work on song and action is accompanied by an approach to the interiority of the human being and its potentialities. Step by step, participants will be guided by Jessica Losilla-Hébrail in a particular experience of interweaving impulse, voice and action. Fundamentally, the exploration will take place along two lines. Firstly, sessions of work on songs coming from Afro-Caribbean and African traditions will be held. These sessions contain an approach to voice, impulse and action that has been at the heart of Richards’ research for more than thirty-five years, a working process in which the work on song explores the potential impact that the vibrational, rhythmic and melodic qualities of a given song can have on the doing person. Secondly, participants will be invited to bring one or more songs and/or texts, to investigate their nature, look for a specific living line that these materials could reveal and their potential as creative tools.

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IL CANTO VIVO

A Milano dal 23 al 25 giugno. Orari: venerdì h 18-21, sabato h 11-17, domenica h 10-14.Per ulteriori informazioni e iscrizioni:

zeroteatro

zeroteatro@gmail.com, whatsapp: +39 3477921961

IL CANTO VIVO

Attraverso un lavoro sulla relazione tra precisione e organicità, il workshop punterà a dissotterrare le potenzialità creative di ogni partecipante, concentrandosi su azione, movimento, ritmo, canto e sulla voce vivente. Passo dopo passo, i partecipanti saranno guidati da Jessica Losilla-Hébrail in una particolare esperienza dell’intreccio fra voce, impulso e azione, che è stato al centro delle ricerche del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards per più di trent’anni e che ora continua con Theatre No Theatre (https://www.theatrenotheatre). L’esplorazione si svolgerà lungo due direttrici. In primo luogo verrà proposto un lavoro pratico basato su canti provenienti dalla tradizione afro-caraibica e africana, che consentirà di esplorare l’impatto che determinate qualità vibratorie, ritmiche e melodiche possono avere sulla persona che canta. In secondo luogo, i partecipanti saranno invitati a lavorare su canti che loro stessi avranno portato all’incontro, per investigarne la natura, cercare una specifica linea viva che il canto potrebbe rivelare e il suo potenziale come strumento creativo.

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ATTRAVERSO NEIWILLER. UNA RELAZIONE VITALE

ATTRAVERSO NEIWILLER. UNA RELAZIONE VITALE
a cura di Massimiliano Speziani e Tommaso Urselli
Lunedì 17 Aprile, ore 21, La Bottega dello Sguardo, via Farini 23, Bagnacavallo

Ci sono vie, a volte strane, inattese, attraverso cui si può venire a contatto con il lavoro, l’arte di un maestro che magari si è solo sfiorato… ma il cui agire, pensiero, parola – per ragioni che forse non riconosciamo immediatamente – a un certo punto, chiama.

Antonio Neiwiller ha tracciato, nella vicenda teatrale ed umana del secolo scorso, solchi che continuano a dare frutti nel presente.

Un giovane attore udinese nel 1984. Un aspirante drammaturgo pugliese nel 1992. Non si conoscono. Non ancora. Ma entrambi, in luoghi tempi e modi differenti, incrociano il lavoro di Antonio Neiwiller. E ora sono qua a raccontarlo insieme. Provano a disegnare la mappa di questi incontri, a riattraversarla, tentando di colmare – o di trasformare in ulteriori possibilità – gli inevitabili buchi di memoria.

Raccontare è anche raccontarsi, inventarsi, per cercare di stare al mondo nel migliore dei modi. In relazione vitale.

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CAR POOL BLUES PER PACTASOUNDZONE TEATRORCHESTRA

Il 23 gennaio 2023 ore 20.45, al PactaSalone di via Dini 7 Milano, “Car pool blues” (estratto da “Voci dalla città”, La Mongolfiera Editrice), abita la scenografia de “L’Orazio” di Heiner Müller, regia di Giovanni Battista Storti (Teatro Alkaest), aprendo l’edizione 2023 del progetto pactaSOUNDzone Teatrorchestra ideato e diretto da Maurizio Pisati.

CAR POOL BLUES

da Voci dalla città di Tommaso Urselli

23 gennaio 2023 ore 20.45 PactaSalone

via Dini 7, Milano (MM2 Piazza Abbiategrasso)

pactasoundzoneTeatrorchestra:

Marianna Cossu, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini,

Alessandro Pazzi, Annig Raimondi

musica e conduction Maurizio Pisati

programmazione, disegno luci Fulvio Manfredi Michelazzi-AILD

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IL CANTO VIVO

Torna a Milano, dal 11 al 13 novembre, il workshop condotto da Jessica Losilla-Hébrail.

Per ulteriori informazioni: zeroteatro@gmail.com

zeroteatro

IL CANTO VIVO

Attraverso un lavoro sulla relazione tra precisione e organicità, il workshop punterà a dissotterrare le potenzialità creative di ogni partecipante, concentrandosi su azione, movimento, ritmo, canto e sulla voce vivente. Passo dopo passo, i partecipanti saranno guidati da Jessica Losilla-Hébrail in una particolare esperienza dell’intreccio fra voce, impulso e azione, che è stato al centro delle ricerche del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards da più di trent’anni. Verrà infatti proposto un lavoro pratico basato su antichi canti di tradizione, che consentirà di esplorare l’impatto che determinate qualità ritmiche e melodiche possono avere sulla persona che canta. I partecipanti potranno anche essere invitati a lavorare su canti che loro stessi avranno portato all’incontro, per investigare la natura del canto e il suo potenziale come strumento creativo.

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OGGI TI SONO PASSATO VICINO, PRESENTAZIONE

Venerdì 30 settembre, presso la Libreria Popolare di Via Tadino, in compagnia di Gabriela Fantato e Massimiliano Speziani, la prima presentazione dal vivo del libro “Oggi ti sono passato vicino” (Ensemble edizioni).

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